Primo appuntamento con lo Studio Talent

Come promesso, da oggi e per 4 settimane, potrete visitare 4 case arredate dallo Studio Talent, un team di progettisti Pugliesi che, a mio avviso, meglio rappresenta il significato del lavoro dell’ interior designer: la capacità di rappresentare e interpretare il committente, mixando stili e materiali diversi. In questo caso pezzi di design, oggetti di recupero e pezzi antichi.

Il primo appuntamento è con un trullo a Ceglie, un paesino vicino Ostuni. Soffitti a volta, calce bianca, pietra e materiali naturali. Dopo la galleria fotografica troverete delle domande che ho rivolto a Cosimo Cardone, il designer verso cui converge lo Studio Talent.

Qual è il primo passo che ti porta a progettare e arredare un’intera casa? Da cosa si parte quando si ha di fronte un cubo completamente vuoto?

In assoluto il primo passo è quello di conoscere il committente, le sue abitudini, le sue necessità e le sue ambizioni. Il rapporto deve necessariamente essere “confidenziale” al fine di riuscire ad interpretare al meglio le sue esigenze. Un cubo non è mai veramente vuoto, già parla di chi lo abiterà.

Che ruolo ha normalmente, e che ruolo ha avuto in questo caso, la committenza nella scelta degli arredi e dei materiali usati?

In questo caso specifico la committente è una imprenditrice emiliana che ha scelto la Puglia ed un trullo per trascorrere i suoi momenti di relax e dove ospitare i suoi amici. La scelta degli arredi doveva necessariamente rispecchiare il “luogo” ed essere coerente con la peculiarità del trullo: “povero”, “semplice”, “elementare”. La maggior parte degli arredi sono di “recupero” (cassapanche, ante di antichi portoni che diventano tavoli, antichi contenitori ed armadi in metallo provenienti da laboratori di artigiani, tavoli di falegnameria….) altri sono di produzione seriale e di design a voler segnare la contemporaneità del progetto. I materiali quindi “poveri” e per lo più “locali” con particolare riferimento a tutti i tessuti utilizzati, lini e canape, tessuti a mano su antichi telai da artigiani locali.

Nella casa che proponiamo oggi e nelle altre che vedremo ci sono molti arredi e complementi disegnati dallo Studio Talent. Com’è nata l’esigenza di progettare una vostra linea di arredi?

Molto spesso non riusciamo a trovare l’oggetto giusto o il mobile giusto nell’ambito delle produzioni di serie in commercio. Gli arredi disegnati dal nostro studio scaturiscono dal nostro studio scaturiscono da esigenze singole che possono diventare comuni a molti.

In questo e in molti altri tuoi progetti c’è una forte presenza di specchi, addirittura a volte occupano l’intera porta. Qual è il significato di questa scelta?

Nei nostri progetti lo specchio non appalesa quasi mai la sua funzione di riflessione ma diviene materia. Il suo utilizzo non è mai casuale ed aiuta ad “ampliare” uno spazio oppure a “muovere” uno spazio per renderlo dinamico. Molto più spesso viene utilizzato semplicemente per “portare dentro” una vista, un giardino, una pianta ma anche un oggetto.

Per continuare a leggere l’intervista a Cosimo e vedere un’altra casa arredata dal suo studio dovrete aspettare Giovedì  31 Ottobre.

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