Poche ore a Siracusa, una sola notte a Ortigia, non potevo che scegliere La Maison Ortigia per godere di uno dei posti più suggestivi e accoglienti del mondo.
La Maison è stata ristrutturata dopo 50 anni in stato di abbandono. Lo studio di progettazione Nuovo Mondo è partito dall’idea di recuperare il più possibile struttura e materiali originari
e, solo quando necessario, sostituirli, comunque con l’attenzione di utilizzare elementi locali, il tutto senza perdere di vista le necessità del vivere attuale, con scelte d’arredo che richiamassero lo stile delle residenze francesi di fine secolo.
La grande capriata bianca, frutto del consolidamento strutturale della copertura, accoglie al suo interno un tappeto di rovere posato a spina italiana. Una vecchia credenza proveniente da un ex convento, l’elegante rivestimento in lino giallo oro delle sedie e il grande chandelier, incorniciano l’unico elemento contemporaneo: il tavolo di Porro, intorno al quale, durante le mattine più fresche, gli ospiti possono condividere la colazione.
Proprio durante questo viaggio ho conosciuto un simpatico signore siciliano trapiantato a Torino da decenni, è stato interessantissimo conversare con lui durante la colazione e scoprire quanto la Sicilia sia ancora nel suo cuore dopo così tanti anni.
L’accento siculo era piacevolmente immutato, temo un po’ come il mio accento pugliese dopo 18 anni a Bologna.
Ma il vero punto focale della stanza è lo spazio tra la falda bianca inclinata e il solaio del salottino, che cela un’affascinante copertura in legno a forma di scafo rovesciato, realizzata con una tecnica in canne e gesso, tipica pratica costruttiva utilizzata in passato nella zona per le coperture voltate.
L’angolo relax con il divano nero e i cuscini a righe è la mia zona preferita. Il tappeto moldavo colorato e il contrasto con i colori scuri dello sguardo attento dello “zio Notaio” sdrammatizzano lo spazio, che prende ulteriore luce dalle bacheche in ottone su disegno.
Sempre in ottone è: la mensola custom su cui viene servito il buffet. Sopra un erbario, incredibile come il colore delle foglie riprenda tutte le nuance della parete retrostante.
Interessante come in tutta la casa si distingua l’integrazione tra le nuove superfici (che nascondono gli impianti), gli antichi intonaci e la pietra a vista. Il pavimento originale di cementine e l’affresco sul soffitto arredano la camera da letto come nessun mobile potrebbe mai fare.
Eppure lo studio ha introdotto un pezzo magico…
Infatti mai come in questo caso ho apprezzato l’utilizzo sapiente delle superfici specchiate: l’armadio in camera riflette il pavimento, le pareti e l’elegante chaise longue, dando l’illusione di un ambiente sconfinato. Attenzione al dettaglio: l’armadio è rivestito di specchi su tutte le sue facce, non solo sulle più scontate due ante frontali.
Nella zona living una composizione di specchi antichi riflette invece piante ricadenti, il grande tavolo da pranzo e il salottino di cui sopra, che all’occasione diventa la seconda stanza della suite della struttura.
E ora lascio parlare le immagini.
L’interior designer Roberto Gallo e lo stylist Andrea Giuseppe La Neve hanno creato un paradiso a 4 mani. Non vedo l’ora di tornare in Sicilia, e a Ortigia, per soggiornare in un altro dei loro straordinari progetti.
Progetto a cura dello studio Nuovo I Mondo.
Ph credits: Rossella Cardone
Non avrei potuto inaugurare la nuova grafica del blog con un post che mi rispecchiasse e entusiasmasse più di questo. Spero vi piaccia, ma anche, e soprattutto, aspetto le vostre critiche per migliorare eventuali dimenticanze.